sabato 27 settembre 2014
Come il sole che si raffredda, come le piante che perdono le foglie, così l'anima mia si colora d'autunno. Il mese di settembre che negli anni mi ha portato via il compagno della mia vita, il figlio più grande ed ora quello più giovane, trascina i suoi ultimi giorni tra bufere inattese, grandine nella città, piogge senza fine. Dietro a tutto questo come sullo sfondo di un grande quadro, le fiamme e l'urlo di una nuova guerra cui non possiamo non partecipare si fanno ogni giorno più forti e gettano ombra sui problemi dei nostri paesi europei, sulla fatica di un risorgere della nostra economia, sulla precaria pace delle nostre famiglie.Davanti alle crudeltà cui siamo spettatori che ci fanno assistere alla morte di popoli che sembrava potessero vivere assieme, alla distruzione di opere d'arte e di civiltà, dove trovare un attimo di pace e di serenità? Forse qui tra le prime montagne del Trentino, dove le rocce non si alzano ancora aspre e dure, ma dividono lo spazio con i dolci vigneti, con i campanili di piccoli paesi, con i laghi tranquilli e trascinano in un altro tempo a dimenticare quello che stai vivendo. Calavino, con le sue colline, con le strade pulite, i fiori alle finestre, la gente che parla piano e la chiesa dedicata a S. Maria e S. Floriano. In stile rinascimentale, voluto dalla famiglia committente dei Madruzzo, la chiesa ha avuto una lunga storia che ebbe inizio nel 1236, passata poi attraverso varie modifiche architettoniche fino all'ultimo restauro nella seconda metà dell'ottocento.Ha saputo tuttavia conservare la leggerezza di un pronao, la forza di un campanile, e le deliziose pitture che si allargano e collegano con leggeri ricami la volta, quasi ad alleggerire le pale d'altare delle tinte oscure e dalle storie antiche. Motivo di curiosità sono i dipinti alle pareti accanto all'altare maggiore che rappresentano quasi una processione delle nobile famiglia Madruzzo: Giovanni con la barba bianca e l'abito scuro precede il figlio vestito d'armi ma in ginocchio, poi Cristoforo in abito cardinalizio ed Aliprando in corazza e spada, ma anch'egli inginocchiato. Le donne, due a due, Brigida, Eufemia, Caterina con le cuffie bianche hanno in mano il rosario.Tutto sembra portarci lontano, ma se guardiamo con attenzione si vede specchiato il nostro tempo: gli uomini portano le armi, le donne pregano per la pace. Fuori dalla chiesa il paese ha un'aria di festa, il cardinale Re è venuto a partecipare all'incontro annuale che il Gruppo Anziani offre ogni anno a ricordo di Alcide De Gasperi. Egli ha riportato il pensiero di alcuni pontefici su quest'uomo onesto e fedele alla Chiesa e ha tanto lavorato per la pace.
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