mercoledì 10 marzo 2010
Lampi di luce? Ieri ("Unità", p. 16: «Non solo i preti») un lettore annota che si strilla giustamente per gli orrori della pedofilia, ma sempre e solo se si tratta di preti, e "Liberal" (p. 10) chiede: «Perché solo la Chiesa ammette i propri peccati?» Nel pezzo Luigi Accattoli dà delle cifre: «In Germania dal 1995" denunciati 210 mila casi di abusi su minori, e quelli coinvolgenti la Chiesa sarebbero 94». Meno di uno su 2.000! Per ogni prete presunto «criminale» ce ne sono, sempre presunti, almeno 2.000 tra uomini e donne, sposati e celibi, etero e omo" Sì, in un prete è ben peggio, ma in pagina certe enfatizzazioni rispondono a strategie precise, nel caso tedesco con obiettivo generico la Chiesa, e specifico il Papa. E infatti ieri ("La Stampa", p. 17) ecco il racconto degli «orrori» del «Coro di Ratisbona» con accusa precisa: «Sberle anche da Georg Ratzinger». Parla un «anonimo», e quasi ne meriterebbe una... In pagina poi c'è anche la pattuglia degli «esperti»: giocano fuori casa e si vede. Su "Europa" (p. 1) per esempio Massimo Faggioli «psicanaleggia» e chiede: «Il Papa profeta in patria?» No! «Debole» Ratzinger e «debole» la Chiesa tedesca. Lui sì che è forte! Sul "Foglio" poi (p. 2: «Peccati di carne») Luigi Manconi, ricordando i tempi dell'infanzia in parrocchia sarda, pare scoprire e rivelare che una sessualità malvissuta ha contraccolpi pesanti. La cosa vale sia per celibi sia per sposati, ma lui dà la colpa di tutto al «peccato originale», al "Catechismo della Chiesa cattolica" e " pur ammettendo di dirlo «sbrigativamente» " all'omofobia ecclesiastica che sarebbe addirittura concausa della pedofilia. Qualche «lampo», ma davvero poca luce"
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