martedì 24 giugno 2014
Mia figlia Chiara, poiché frequenta il quinto ed ultimo anno presso il Liceo Classico, bisogna che scelga presto in quale città spostarsi per frequentare l'Università e quale ordine di studi abbracci. Ed è veramente incerta, sebbene ami di più gli studi umanistici che quelli matematici o fisici.E ieri nelle ore della notte mentre giacevo tra il sonno e la veglia placidamente ricordai tra me e me quei giorni nei quali anch'io diciottenne ero incerto sulla scelta dei miei studi. Mio padre, che aveva frequentato le scuole per pochi anni da bambino e nella fabbrica siderurgica dove lavorava aveva visto spesso giovani laureati in ingegneria avanzare rapidamente nella carriera, mi esortava ardentementea scegliere studi di ingegneria edile o meccanica. Mia sorella, che era affascinata dai medici, voleva che diventassi medico. Essendo molto incerto optai per gli studi di lettere classiche. Ma per dire la verità ero confuso.E spesso nella mia vita che seguì dopo di allora, presi molte decisione dubbiosamente. Perché parlo insistentemente di me stesso, che sono argomento di nessuna importanza? Perché ora, quando sono pervenuto alla cosiddetta terza età (o forse alla quarta?) e richiamo alla memoria le scelte prese nella mia vita passata mi sembra di aver spesso o sempre preso decisioni libere, cioè usando del mio libero arbitrio, ma ora, non so come, mi sembra di essere giunto dove mi ha condotto per mano una qualche Guida, dove non pensavo che sarei giunto. Chi è questa Guida? Forse Dio? O forse il Caso o la Fortuna o la Tyche, come preferiscono dire i Greci? Non so, ma non oso affermare che Dio stesso intervenga nelle più minute faccende della vita umana.Tuttavia mi sembra che la nostra vita di uomini sia una sorta di mescolanza tra libertà umana e volontà superiore. Permettetemi di ripetere la cosa con un esempio: quando una biglia è lanciata da mano umana e corre sulla tavola del cosiddetto biliardo, è la mano umana che decide dove la biglia corra, o la biglia procede liberamente lungo la superficie? Ma poiché non sono mai stato inclinato per il ragionamento filosofico, mi chiedo se nella notte scorsa non fossi piuttosto oppresso da una cena troppo abbondante.
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