mercoledì 25 marzo 2020
«Buonasera, sono Noemi, sono una bambina e volevo ringraziarvi con una lettera. Posso leggerla?». All'operatore del centralino della Questura di Viterbo, abituato in questi giorni a richieste di soccorso, quel filo di voce, timido ma deciso, è parso davvero un raggio di sole in mezzo a tanto buio e ha subito accordato il permesso a Noemi di leggere la sua letterina: «Cari poliziotti, vi volevo dire che il vostro è un bellissimo e rischioso lavoro e vi state dando molto da fare soprattutto con questa emergenza del coronavirus. State passando di strada in strada a dire a tutti i cittadini di rimanere in casa, anche se purtroppo alcune persone non rispettano le regole. Continuate a essere meravigliosi. Un grande grazie ai medici che anche loro stanno facendo un faticoso lavoro per cercare di salvare tante persone malate. Un grazie a tutti voi da Noemi. Vi voglio bene». È stata poi la stessa Polizia di Stato a divulgare la telefonata-letterina, attraverso i social ufficiali, ricordando «ai bambini che ci sono vicini con il loro affetto di giocare in casa». Per adesso, dall'operatore della Questura di Viterbo, è andato a Noemi «un abbraccio forte forte», in attesa di poterla ringraziare di persona e magari di farle fare un giro sulla Volante, di strada in strada, per portare a tutti la notizia che l'emergenza è finita.
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