L'impronta fondamentale di Bach nella Passione del cinese Tan Dun
domenica 13 aprile 2003
La Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach si è imposta nei secoli come uno dei capolavori assoluti nella storia della musica: a partire dalla sua prima esecuzione nel 1727, passando per la revisione operata da Mendelssohn, per arrivare ai giorni nostri. Al punto da essere ancora oggi sorgente di inesauribili studi e approfondimenti, come risulta evidente dall'interessante e originale lettura offerta da Paul McCreesh e dai Gabrieli Players (2 cd pubblicati da Archiv e distribuiti da Universal Music Italia), ma anche fonte viva di stimoli per nuove creazioni, come la Water Passion after St. Matthew per soprano, basso, coro, violino, violoncello, percussioni ed elettronica (2 cd pubblicati e distribuiti da Sony Classical), commissionata al compositore cinese Tan Dun (classe 1957) in occasione del 250° anniversario della morte di Bach. Per McCreesh impaginare la Passione secondo Matteo significa fondamentalmente recuperare la cifra raccolta e meno effettistica delle opere sacre del genio di Eisenach; da qui è partita la scelta di un'interpretazione corale a parti reali - in cui, cioè, sono solo gli otto cantanti solisti a comporre l'organico dei due cori previsti - resa ancora più spoglia ed essenziale dal suono asciutto degli strumenti d'epoca. Ma non è un Bach freddo o asettico quello proposto dal direttore inglese, al contrario: con estrema chiarezza, questa esecuzione permette di apprezzare le eleborate simmetrie contrappuntistiche che costellano la partitura e di riscoprirne linee melodiche mai apparse così evidenti e incisive. Ordine e rigore strutturale informano invece la compatta architettura della Water Passion di Tan Dun, che nell'elemento "acqua" riconosce appunto un segno universale di vita e di purezza; un valore simbolico richiamato attraverso il ciclo che la vede scendere sulla terra e poi risalire nell'atmosfera, qui metafora della stessa parabola esistenziale di Gesù. Una visione teatrale di assoluta modernità e tensione drammatica, scandita dalle grandi scene del battesimo, delle tentazioni nel deserto, dell'ultima cena, della cattura nel Getsemani, del rinnegamento di Pietro e infine suggellata dai due emozionanti quadri conclusivi: "Morte e Terremoto" e "Acqua e Resurrezione".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: