giovedì 3 luglio 2014
Ieri su "Repubblica" (p. 28: «La religione senza Dio») Augias e il lettore Luigi Lunari dialogando sulle idee del noto "ateologo" Dworkin affermano che «credere in Dio è solo una delle manifestazioni possibili della visione religiosa del mondo». Infatti, grandi geni «religiosi», per esempio, «Spinoza, Nietzsche» e «Feuerbach per il quale le religioni hanno una origine pratica, rendono cioè oggettive le aspirazioni umane proiettandole in una entità immaginaria» non credevano in Dio. Lunari, Dworkin e Augias contenti: accordo pieno! Che dire? Quel «la», prima del sostantivo «religione», la dice lunga sulla frettolosità del tutto. Mai letto – che so? – Rahner in sede filosofica e Barth in sede teologica sulle differenze tra «religioni» umane e «fede» ebraico-cristiana? Le religioni inventate dal bisogno umano cercano di impadronirsi della potenza della divinità per rimediare a ignoranza (con i "miti") e impotenza (con i "riti"), e in questi ambiti scienza e tecnica fanno rispettivamente il deserto – ecco la secolarizzazione! – ma la fede ebraico-cristiana è ben altro: né miti né riti! Un "laicismo" senza dubbi pensa l'avversario come "tigre di carta": crede di aver vinto, ma la realtà – la fede – gli resiste, da migliaia di anni...
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI