giovedì 30 maggio 2013
Tanti kamikaze sono in varie pagine, ma per “Il Fatto” pare una specialità. Perla dell'altro ieri (p. 18): «Non si può dire messa se manca il vino buono?». Maurizio Chierici legge su un giornale dei vescovi venezuelani che «vino di buona qualità è indispensabile per l'Eucarestia» e si scandalizza: «Nel continente latino il Medioevo non si arrende»! Questi vescovi pretendono «mosto pregiato» mentre la gente muore di fame. Un pretesto solo allo scopo di insultare? Forse no! Proprio ignoranza. Chierici non sa che per la Messa da 2.000 anni e ovunque è necessario «vino vero», non «mosto pregiato». Tutto qui, ma lì ogni occasione è buona per fare brutta figura. È peraltro difficile pensare all'ignoranza se sul “Fatto” (26/5, p. 18) con firma espertissima trovi il titolo: «Perché la Chiesa istituzione è lontana dalle persone». Lo leggo domenica mentre guardo Francesco tra la gente della parrocchia dei Santi Elisabetta e Zaccaria, e lo ho di nuovo sotto gli occhi ieri, mentre vedo l'udienza del Papa, anche lui sotto la pioggia come la gente, nella piazza gremita e piena di entusiasmo. Non è «la Chiesa istituzione» questa? Tra l'altro proprio Francesco spiega tranquillo perché non è possibile il sì a Cristo e il no alla Chiesa, Popolo di Dio che ci porta Cristo stesso. Che dire? È un virus antico, fissazione e come psicosi da ricovero. Si annuncia da tempo, quasi da sempre “crisi” e “fallimento” di Papato e Chiesa, ma i… fatti – anch'essi quotidiani! – dicono altro. Senza offesa, penso a quel “ricoverato” che dalla finestra del “ricovero” chiedeva ai passanti: «Quanti siete, là dentro?»
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