John Taverner esalta la Natività con un poema musicale su Maria
domenica 6 dicembre 2009
John Tavener conosce alla perfezione i principi alla base della scrittura musicale per la voce umana, ma, soprattutto, è saldamente in possesso della formula alchemica che permette di tradurre l'arte dei suoni in pura emozione. Da sempre, infatti, il compositore inglese (classe 1944) ha saputo conciliare solido bagaglio tecnico e profondità di pensiero con un'immediatezza espressiva davvero sorprendente; sin dai tempi del suo esordio in pubblico, nel 1968, con quell'oratorio biblico The Whale che gli fece guadagnare il plauso di un grande maestro come Benjamin Britten e che i Beatles vollero fosse inciso per la loro nuova etichetta discografica Apple. Da allora Tavener ha sempre orientato la propria traiettoria creativa verso tematiche di carattere spirituale, impegnandosi ad affidare alla sua musica un messaggio ecumenico capace di trascendere qualunque barriera sociale e religiosa.
Nella «Christmas Sequence» per coro e organo intitolata Ex Maria Virgine, il musicista ha per esempio convogliato brani del Nuovo Testamento, anonimi testi medievali, passi tratti da fonti islamiche e ortodosse per raccontare l'avvento del Salvatore attraverso l'umanità trasfigurata della Madonna; l'opera è stata commissionata dal Coro del Clare College di Cambridge e dal suo direttore Timothy Brown, che l'hanno tenuta a battesimo il 12 dicembre 2008 presso la Cappella del St John's College di Cambridge e ne hanno recentemente realizzato una incisione discografica accompagnati all'organo da James McVinnie (cd pubblicato da Naxos e distribuito da Ducale).
Si tratta di un policromo mosaico sonoro che si compone di quattordici tasselli differenti tra loro per forma, struttura e ispirazione, in cui si alternano momenti di pura poesia (la ninnananna Sweet was the Song), episodi di estrema complessità esecutiva (come il canto «a singhiozzo» di Nowell! Nowell! o il canone a quattro voci di There is no Rose) e pagine di alta valenza simbolica, come quella che inaugura e chiude l'intera sequenza (Verbum caro, in cui il mistero dell'Incarnazione viene rivelato con le parole del Vangelo secondo Giovanni) o il brano Unto us is born a Son, che celebra la figura della Vergine interpolando il testo originale inglese con versi in lingua greca e araba.
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