Il pianista Viner fa risplendere l’“Albero di Natale” di Liszt
Franz Liszt - Weihnachtsbaum - Mark Viner - Piano Classics / Ducale - Euro 21,00

Si accende di infinite sfumature e delicate armonie l’Albero di Natale di Franz Liszt (1811-1886), raccolta di pagine pianistiche concepite tra il 1873 e il 1881 e giunte a noi nella loro forma definitiva dopo successive revisioni d’autore. Questo Weihnachtsbaum S.186 riunisce alcuni brani che seguono idealmente il racconto dell’avvento del Salvatore, come una sorta di meditazione musicale affidata allo strumento prediletto del compositore ungherese, alla sua fervida immaginazione e alla sua intensa spiritualità. La prima sezione raccoglie rielaborazioni di antiche melodie medievali e rinascimentali; fra queste spicca Psallite unigenito di Michael Praetorius, che apre la silloge come un vero sipario d’ingresso, evocando la schiera angelica che annuncia la nascita del Bambino Gesù.
Seguono tre classici senza tempo del repertorio natalizio ( O heilige Nacht!, In dulci jubilo e Adeste Fideles), che precedono alcuni brani di carattere più contemplativo o virtuosistico: il cristallino Carillon, lo struggente Schlummerlied (“Canto della nanna”) e Abendglocken (“Campane della sera”), in cui l’uso evocativo delle trame sonore crea un’atmosfera raccolta e malinconica. Accanto ai dodici numeri dell’Albero di Natale, il pianista britannico inserisce tre ulteriori pagine “a tema”. Il “Weihnachtslied” Christus ist geboren (“Cristo è nato”) viene qui affiancato a due trascrizioni tratte dall’oratorio Christus: il
Canto dei pastori alla mangiatoia (bucolica evocazione dell’Adorazione dei Pastori) e la Marcia dei Tre Re Magi, con momenti di alta ispirazione nel delineare l’apparizione della stella, l’offerta dei doni e infine il luminoso tripudio sonoro che accompagna i Magi sulla via del ritorno. L’interpretazione di Viner si distingue per purezza e nitore: la chiarezza delle linee, la cura delle dinamiche e l’eleganza del tocco restituiscono ogni brano con trasparenza espressiva, quasi in un costante desiderio di mantenere la musica libera da qualsiasi accento superfluo o ridondante.
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