I canti di Natale di John Rutter con ottoni e cori sono pura magia
John Rutter - Brass at Christmas. - Black Dyke Band, Sheffield Philharmonic - Chorus Naxos / Ducale. Euro 15,00

Quello natalizio è sicuramente il repertorio musicale d’elezione di John Rutter (classe 1945), compositore contemporaneo tra i più amati ed eseguiti in tutto il mondo. L’album Brass at Christmas propone una selezione dei suoi più celebri canti natalizi e inni sacri, molti dei quali diventati veri e propri “standard” del genere; i brani vengono qui ripresentati in una veste “bandistica”, grazie alle trascrizioni per ensemble di strumenti a fiato realizzate dal maestro belga Luc Vertommen ed eseguite dalla Black Dyke Band. La formazione di ottoni è affiancata dallo Sheffield Philharmonic Chorus (diretto da Darius Battiwalla) in tre brani: il festoso O Clap Your Hands (che apre il disco), il Nativity Carol (una sorta di dolce e contemplativa ninnananna che porta idealmente l’ascoltatore davanti alla culla del Salvatore) e l’esuberante Te Deum, composto nel 1988 per una celebrazione nella Cattedrale di Canterbury.
L’artista inglese possiede senz’altro il dono dell’immediatezza espressiva, ottenuta grazie a un infallibile senso della melodia e a una tavolozza armonica ricca e luminosa, che rendono la sua musica immediatamente accessibile sia agli esecutori sia al pubblico. Ne è un esempio paradigmatico la brillante Shepherd’s Pipe Carol, la prima composizione di Rutter a essere pubblicata: scritta nel 1965, fu eseguita durante il concerto di Natale del Clare College di Cambridge, sotto la direzione dello stesso autore. New Year è invece un pezzo solenne e radioso, scritto per celebrare l’ottantesimo compleanno della Regina Elisabetta II ed eseguito in anteprima alla sua presenza la Vigilia di Capodanno del 2006.
Tra le qualità del compositore c’è anche quella di saper prendere melodie ben note e infondere loro nuova vita e freschezza, come dimostra il suo sfolgorante adattamento di We Wish You a Merry Christmas, amatissimo motivo tradizionale che chiude in bellezza questo album; perché, come si dice in Inghilterra, nessun Natale si può dire tale senza la musica di Rutter…
© RIPRODUZIONE RISERVATA






