mercoledì 26 gennaio 2011
Ritagli. "Unità" (14/1, p. 20) lettera indignata perché il Papa «ha affermato che l'insegnamento dell'educazione sessuale nelle scuole pubbliche di un libero e laico Stato potrebbe compromettere il rispetto e la tutela della religione». Luigi Cancrini risponde che forse «le indicazioni» papali sono state «un po' semplificate dai media». Forse? Proprio lì, sull'"Unità", Filippo Di Giacomo aveva messo in rilievo non «semplificazione», bensì falsificazione. Brutto vezzo! Non si legge, si pubblica e si scrive sulla base del rovescio della verità: Peggio, stesso giorno, sul "Foglio", p. 3 intera con pretesa culturale " titolo: «Il sapiens di nome Adamo» " che informa: una «grandiosa scoperta dell'archeologia israeliana», con i resti di un Homo sapiens di 400.000 anni or sono, fa sì che il racconto della Genesi «ad un tratto esce dalla nebbia dell'allegoria» e diventa cronaca, con tutti i particolari: «Adamo ed Eva, numero Uno e numero Due della specie umana«, i pesci, le foglie, il serpente ecc. erano proprio così. Dunque Adamo un maschio che arrivò per primo in un vero giardino, «forse dove ora c'è la stazione degli autobus a Tel Aviv o a Damasco», ma era solo, fu davvero addormentato e «al risveglio mattutino si tirò su e accanto a sé» trovò Eva. Poi il guaio noto, i due si trovano cacciati dal giardino e «spinti a viva forza nel mondo». Dunque non racconto grandioso della creazione con allegoria carica di significato salvifico, ma cronaca reale e conclusione con "indirizzo preciso": «Adamo visse dalla parti di Rosh Haayin, aveva ottimi molari e il Creatore gli insegnò a parlare». Insomma, falsificazioni e pretese fondamentaliste: né pietà, né senso del ridicolo!
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