domenica 18 gennaio 2015
Una mostra itinerante di reperti sconosciuti dissotterrati dalla cenere dell'eruzione del 79 d.C. è quella che sta organizzando l'università di Austin in Texas sull'"Ozio e il lusso all'epoca di Nerone. Le Ville di Oplontis vicino Pompei". Un grandioso tour da Napoli in trasferta americana di statue, pitture e ori provenienti dalla villa di Poppea e da quella del commerciante Lucius Crassius Tertius, coperti dal Vesuvio nell'area dell'odierna Torre Annunziata, l'antica Oplonti, che partirà nel gennaio del 2016 dal Kelsey Museum of Archeology dell'Università del Michigan. Farà tappa poi al Museum of the Rockes della Montana State University, allo Smith College in Massachusetts, infine al San Antonio Museum of Art in Texas. Straordinaria per il valore e la rarità dei reperti trasportati e per i costi dell'operazione (un milione di dollari le spese di assicurazione e trasporto) la mostra è eccezionale soprattutto perché sarà visibile l'intera collezione degli Ori di Oplontis, un patrimonio mai esposto prima al pubblico nemmeno in Italia, che giace abbandonato da più di 40 anni nei magazzini della Soprintendenza. Sono custoditi nella cassaforte di una banca solo i gioielli. Il merito è dell'archeologo texano, ma da 9 anni alle falde del Vesuvio, John Robert Clarke, studioso di mosaici e pitture antiche. Grazie a lui la lussuosa villa di Poppea, straordinario esempio di secondo stile pompeiano, patrimonio dell'Unesco, e tutto l'Oplontis Project hanno oggi una nuova ribalta. Avvio finalmente per un polo museale in luoghi meno noti di Pompei, ma dalla storia ugualmente affascinate.
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