domenica 27 giugno 2004
Dal primo viaggio in Africa torni che gridi, del secondo parli, dopo il terzo taci. E' Claudia Koll, la notissima e bella attrice, a citare questo proverbio in un'intervista rilasciata tempo fa a Famiglia Cristiana. Sì, perché Claudia ha scelto un paio d'anni fa di scendere in Africa e non con la solita troupe al seguito per farsi riprendere in mezzo a torme di ragazzini affamati e ritirarsi subito a sera nel solito hotel a cinque stelle che anche nelle capitali africane non manca mai. Ha voluto, invece, iniziare un'azione di testimonianza per il Volontariato internazionale per lo sviluppo, soggiornando a più riprese presso i Salesiani in Etiopia e Burundi, paesi scossi da disordini. L'attrice commenta così quel proverbio: quando si torna tacendo dall'Africa - dopo la retorica dello sdegno ("gridare") e la banalità del turista ("parlare") - «significa che forse si è divenuti consapevoli del fatto che occorre innanzitutto cambiare mentalità e stile di vita». E' probabile che già in questi giorni molti staranno programmando le loro vacanze verso mete esotiche. Ho provato spesso vergogna anch'io per il modo infame con cui si comportano i turisti in paesi sofferenti. Certo, le ferie devono essere anche svago, ma non di rado sono ostentazione di spreco, di arroganza, di insensibilità e persino di volgarità. Riuscire a ritagliarsi anche un'esperienza di attenzione, di ascolto e di generosità che scuota la nostra superficialità da benessere è possibile a tutti. Perché costruire un mondo diverso è opera di tutti e una presa di coscienza non "televisiva" ma dal vivo è un'occasione da non sciupare.
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