Il videogioco del Paradiso: quando un premio è meritato
domenica 27 giugno 2021
Il 25 maggio “Paradise Game: il percorso della salvezza in un videogioco” ha vinto per la sezione “Scuole primarie”, ex aequo con un'altra scuola elementare, il primo premio del VII Concorso nazionale “Bibbia e Poesia”, indetto dall'associazione laica di cultura biblica Biblia e legato per il 2020-2021 all'anno dantesco. Ne ha scritto a lungo, alcuni giorni fa, Simone Baroncia su “Aci Stampa” ( bit.ly/3xUeOEL ). A un mese esatto di distanza il videogioco, frutto di un «progetto di teatro digitale», è online, a disposizione di chiunque voglia apprezzarlo, sul sito “Ermes education” ( bit.ly/3A0EIsa ), insieme a un'accurata presentazione, di taglio pedagogico, di Giulia Merelli. Le classi vincitrici sono la IV e la V della scuola primaria “Febo Allevi” (I.C. Vincenzo Tortoreto) di San Ginesio, Macerata e Giulia Merelli è l'insegnante di religione, nonché attrice, alla quale si deve la sua realizzazione, portata a termine insieme ai bambini e con l'aiuto e il confronto di tanti, colleghi e non solo (tra loro il professor Luciano Pace dell'Iss di Urbino, con il quale Merelli si sta laureando). La giuria che ha attribuito il premio, dove sedevano Carla Guetti per il Miur e i teologi Marinella Perroni e Brunetto Salvarani, lo ha così motivato: «Il lavoro è bello, originale e offre molti spunti di riflessione. Importante e apprezzabile è il coinvolgimento dei bambini», che infatti sono i protagonisti dei video e gli autori dei disegni. Il videogioco è di fatto un film interattivo “a bivi”; ci si entra e, mentre si intuisce che ci sta dietro un lavoro enorme, non si vorrebbe più uscirne, tante solo le suggestioni (per nulla “da bambini”) dei testi originali e delle citazioni dalla Bibbia e da Dante e tante le emozioni che i video interpretati dai bambini suscitano. Quella che la riassume tutte riguarda, nientemeno, il senso della salvezza: «Qualsiasi strada si sceglie», al di là delle cadute o degli errori, «se mossi dal desiderio leale di amare e di essere amati, si potrà incontrare Dio».
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