sabato 27 novembre 2021
Nei prossimi cinque anni le Pubbliche Amministrazioni assumeranno a tempo determinato oltre 1 milione di persone per l'attuazione del Pnrr, come ha annunciato il ministro Renato Brunetta, che si aggiungeranno a centinaia di migliaia di assunzioni a tempo indeterminato per rafforzare e rinnovare gli organici pubblici. Lo Stato torna a creare opportunità di lavoro per i nostri giovani e la notizia ha una portata culturale e simbolica che va molto al di là del dato statistico. Perché per almeno due generazioni di giovani italiani l'accesso al mondo del lavoro pubblico era sparito dai radar delle opportunità: cancellato dai vincoli di bilancio che avevano imposto un blocco del turn over e, in maniera più o meno dichiarata, dall'idea che la PA fosse sopratutto una "zavorra" di inefficienza, bassa qualità e bassa produttività da alleggerire il più possibile. Oggi entrambe le cause sono state magicamente rimosse. La mole straordinaria di risorse del Pnrr e la qualità dello sforzo progettuale richiesto all'Italia "impongono" di cercare fuori risorse e competenze che oggi la PA non possiede in maniera diffusa, né a livello di ministeri né di Regioni né tantomeno di enti locali. E il ritorno prepotente sulla scena del settore pubblico ha molto riequilibrato il rapporto tra "valore pubblico" e "valore privato" anche sul piano del ruolo sociale e della percezione collettiva. La sfida della ripartenza del Paese è diventata così un progetto collettivo, al quale la generazione dei trentenni è chiamata a dare un contributo importante e innovativo: superando anche lo storico gap retributivo che penalizza i primi impieghi (e ancor più le carriere) nel settore pubblico rispetto alle aziende. Sono nuove perfino le modalità di accesso ai posti pubblici a disposizione: i concorsi legati al Pnrr superano le tradizionali lungaggini della burocrazia italiana perché sono svolti in forma digitale, consentendo di concludere ogni selezione in meno di 100 giorni contro gli anni necessari secondo le procedure tradizionali. Ma quanti dei nostri ragazzi sono oggi a conoscenza delle opportunità a disposizione? L'accessibilità concreta a concorsi e bandi è un punto cruciale per garantire il successo del rinnovamento della PA: da questo punto di vista è forse mancata un'adeguata campagna di comunicazione mirata al target 20/40, quindi basata sui canali web e social, dell'innovativo portale www.inpa.gov.it. Si tratta infatti non solo di una vetrina aggiornata di tutte le "offerte di lavoro" nelle Pubbliche Amministrazioni legate al Pnrr, ma anche di uno strumento di raccolta dei curricula dei giovani professionisti interessati a portare le proprie competenze nel mondo pubblico. Il Paese può ottenere molti benefici dal ritorno dei concorsi pubblici. Ancor più ne avranno i nostri ragazzi. A patto che sappiano che oggi viene restituito loro, finalmente, non il mito del posto fisso ma il senso di una missione collettiva.
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