sabato 20 marzo 2021
Il dato è davvero sorprendente, eppure è stato appena confermato dall'Associazione Italiana Editori e dal bilancio di un gigante del settore come Mondadori. L'annus horribilis è stato molto positivo per la lettura: dopo molti anni di segno negativo, infatti, nel 2020 gli italiani hanno letto di più e comprato più libri. In particolare, nel 2020 il mercato del libro ha mostrato una straordinaria capacità di recupero: è uno dei pochi settori economici ad aver chiuso l'anno in positivo - con una crescita di circa il 3% per un valore complessivo di 3 miliardi di euro - in virtù dello sprint finale compiuto negli ultimi tre mesi dell'anno, in cui la vendita di libri è cresciuta del 17%. Aumentano gli italiani che leggono: nella popolazione 15-74 anni oggi si dichiara lettore il 65% degli italiani, contro il 62% di 2 anni fa, e la notevole crescita dell'e-commerce e dell'e-book sta avvicinando al libro anche i target più giovani. Le analisi di settore considerano questi dati non episodici, ma l'inizio di un fenomeno duraturo. Perché il ritorno alla lettura non è solo l'effetto della triste alternanza (su gran parte del territorio nazionale) di lockdown e zone rosse, nuove necessarie forme di "prigionia domestica" che possono aver indotto molti italiani a riscoprire il piacere del libro. Nello spirito di questo tempo c'è anche una novità più profonda e strutturale: la ritrovata centralità in Italia del valore della competenza, di cui Mario Draghi è la miglior bandiera possibile, e il rinnovato bisogno - che sembra diffondersi oggi in tutti i ceti sociali - di possedere chiavi di lettura per comprendere il mondo straordinariamente complesso nel quale viviamo. Dopo anni di dominio della logica uno vale uno e di trionfo dell'egualitarismo senza merito e senza competenze, è decisamente una buona notizia. Occorre registrare poi l'effetto positivo, indiretto ma significativo, delle serie che popolano la TV a pagamento (da SKY a NETFLIX): molte di queste serie si ispirano a romanzi e inducono il telespettatore a scoprire la loro origine editoriale. Basti pensare ad un celebre fantasy come "Il trono di spade", divenuto best seller nelle librerie soltanto dopo il successo della serie televisiva. Un'altra buona notizia è la "resilienza" delle librerie come luogo centrale di acquisto dei libri: 2 italiani su 3 dichiarano oggi di frequentarle, anche grazie alla scelta del Governo di tenerle aperte come "servizio essenziale", e 1 italiano su 3 si fa aiutare dal libraio a scegliere quali titoli comprare. Se questo fenomeno avesse gambe lunghe, rafforzandosi ulteriormente nel corso del 2021, potremmo iniziare a coltivare un grande obiettivo-Paese: "costruire" finalmente in Italia un'opinione pubblica (più) consapevole e informata. Per ora è solo una flebile speranza, ma la strada imboccata sembra quella giusta.
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