domenica 23 settembre 2007
La chimera dell'embrione uomo-mucca progettata in Inghilterra è uno di quegli argomenti di cui «dovrebbero parlare solo gli specialisti». Corrado Augias, che ne parla, non dice in che cosa, ma si capisce che pensa agli scienziati. Scrive, infatti, categoricamente su Repubblica (venerdì 21): «La scienza è una e i suoi risultati valgono per tutta l'umanità». L'affermazione gli vale la medaglia di fondamentalista della scienza, soprattutto se riferita al suo commento all'"anatema" del Papa sugli "scienziati senza Dio": «Quale Dio?», chiede, perché «gli dei sono molti e non tutti chiedono ai loro fedeli le stesse cose». A questo fondamentalismo un po' rozzo, che nega ogni pluralismo scientifico, occorre fare molta attenzione, perché rifiuta ogni obiezione ai propri dogmi (che poi, in genere, gli sviluppi della scienza modificano o smentiscono). Per esempio, scrive Augias che dalle chimere britanniche «si ottengono staminali [ma finora non se n'è ottenuta nessuna] senza rischio di clonazione a fini riproduttivi, perché anche se ci fosse lo scienziato pazzo di Frankenstein, la natura stessa, a un certo punto, ferma il processo per la stessa semplice ragione per cui un mulo (incrocio di asino e cavallo) non può generare». Dove si vede che, pur di difendere le proprie follie, il fondamentalismo scientifico manda a quel paese persino le proprie glorie, come Darwin e l'evoluzionismo. Infatti: primo, l'incrocio asino-cavalla (non cavallo) non ha ancora generato una nuova specie e, secondo, se è «la natura stessa» che blocca l'evoluzione, qualche motivo intelligente ci sarà pure. LA SMENTITA Sempre secondo Augias, gli "specialisti", cioè gli scienziati (ma soltanto quelli "laici") sarebbero i gestori della verità e nessun altro potrebbe aprir bocca: non i filosofi né i cultori della bioetica né i pensatori e tanto meno i religiosi o i politici. Sul medesimo numero di Repubblica, però, il prof. Umberto Veronesi, cui Augias esplicitamente si rifà come a un guru, promuove l'energia nucleare (una bestemmia per la scienza verde) e scrive che «nessuno si illude che la scienza da sola possa pervenire alle soluzioni più giuste per la popolazione». Occorre l'aiuto «della politica e dell'economia» sia pure «con lungimiranza». A Veronesi segue lo scrittore moscovita Viktor Erofeev, il quale, ancora sullo stesso quotidiano, definisce il lancio dello Sputnik «un trionfo scientifico alle spalle di un popolo». Ad Augias servirebbe un po' di lungimiranza, per guardare solo qualche pagina più avanti del suo giornale. O UOMO O COSA A proposito del recente documento della Santa Sede sulla illiceità morale della sospensione del cibo e dell'acqua ai malati in stato vegetativo, Chiara Saraceno, sociologa della famiglia all'Università di Torino, rivendica (La Stampa, mercoledì 19) il «diritto a non essere alimentato forzatamente» di «un essere umano che non ha altra colpa che quella di non poter più essere tale». è questo il punto debole dei fautori del testamento biologico: credono che si possa diventare uomini quando la loro vita si è già iniziata o smettere di esserlo quando la malattia gliene fa venire la voglia e perciò fanno testamento su di sé, come se fossero una cosa. Ma l'uomo è tale dal principio alla fine o non lo è.
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