venerdì 5 settembre 2014
Dopo i ringraziamenti, la sorpresa. È accaduto nei giorni scorsi, a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena), al termine della Messa con la quale si sono ricordati i 63 anni di matrimonio di Gigliola e Giuseppe (Pippo) Torroni. Qui, in una zona di campagna, da 34 anni è attiva una comunità della Papa Giovanni XXIII, l'associazione fondata da don Oreste Benzi. Da questa accogliente casa sono passati centinaia di giovani in cerca di un futuro dopo il tunnel della droga. La dimora fu data in uso dai coniugi Torroni, membri di una nota famiglia di imprenditori del settore avicolo, residenti a Savignano sul Rubicone (FC). Dopo la benedizione da parte di don Elio Piccari e don Nevio Faitanini, per entrambi una vita accanto al prete dalla tonaca lisa, lo sposo festeggiato prende il microfono e annuncia: «Mia moglie, proprietaria di questa casa, ha deciso di donarla alla comunità di don Oreste». Immaginabile la commozione da parte dei tanti presenti, a cominciare dai figli e dai nipoti, oltre al responsabile generale della "Papa Giovanni", Paolo Ramonda, e all'ex segretario del don, Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini.I coniugi Torroni non sono nuovi a gesti del genere. La loro è una lunga storia accanto a don Oreste. «Per stare in piedi bisogna stare in ginocchio». Questa frase di don Benzi è decisiva per Pippo Torroni e la sua famiglia, fin dal loro primo incontro, ormai 40 anni fa. «Quel sacerdote ha cambiato la vita della nostra famiglia – ci confidò Torroni in un'intervista –. Averlo conosciuto ci ha permesso di fare un po' di bene».
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