
L’ Inps comunica di aver completato il rinnovo delle pensioni e delle prestazioni assistenziali, operazione preliminare al pagamento degli assegni mensili per il 2025. La complessa lavorazione ha riguardato oltre 20 milioni di posizioni. Va notato che per il 2024 non è risultato alcun conguaglio dovuto a titolo di rivalutazione. Il trattamento minimo per le pensioni di lavoratori dipendenti e autonomi aumenta di uno 0,8% ed è ora di 603,40 euro mensili. Tuttavia alle pensioni con l’importo minimo spetta, solo quest’anno, un aumento particolare del 2,2% per garantire un sostegno maggiore a chi ha redditi più bassi. Queste, e una miriade di altre notizie di previdenza, sono pubblicate nella recente circolare dell’Istituto di inizio anno n. 23 del 28 gennaio scorso. Dalla nota informativa è possibile estrarre anche informazioni di particolare interesse per gli ambiti religiosi. Così, la pensione minima dei sacerdoti è aumentata da 598,61 euro (anno 2024) a 603,40 euro. Tale importo, solo nel 2025, aumenta a 616,67 euro (più 2,2%) per una particolare fascia di pensionati del Fondo Clero: si tratta dei sacerdoti e dei “laicizzati” che hanno raggiunto la pensione esatta-mente con 20 anni di contributi senza ulteriori versamenti. In genere durante il lungo servizio ecclesiale sono dovuti i contributi ordinari che nel complesso fanno superare l’importo minimo di pensione. Ma su tutti gli assegni di vecchiaia e di in-validità del Fondo Clero spetta, per ciascun anno versato oltre i 20, una maggiorazione ora rivalutata da 6,93 (anno 2024) a 7 euro lordi. I sacerdoti titolari di due pensioni ricevono una rivalutazione su ciascuna pensione singolarmente.
In via eccezionale, solo per il 2025, la legge di bilancio non prevede la rivalutazione annuale degli assegni ai pensionati con residenza in Vaticano, o in altri Paesi esteri, che ricevono una pensione superiore al minimo Inps.
Gli aumenti del 2025 scattano anche sull’assegno sociale alle suore e ai frati anziani (538,69 euro) e, nel rispetto dei criteri della rivalutazione annuale, sulle pensioni degli insegnanti di religione, dei cappellani ospedalieri e dei cappellani degli enti militari. Qualora liquidata a sé stante, la misura mensile dell’indennità integrativa speciale dal 1° gennaio 2025 è pari a 924,04 euro; la stessa indennità sulla tredicesima mensilità è stabilita in 904,04 euro.
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