martedì 24 maggio 2011
«Scuote l'anima mia eros»: ieri su "Repubblica" (p. 1, in basso) titolo in pubblicità di un libro di un grande giornalista, sovrano in casa sua. Coincidenza e ovviamente cambiando del tutto argomento, sempre in prima grande apertura: «Stupro, Strauss Kahn nella bufera». E su tutti i giornali è una valanga. Coincidenza triste: in pagina c'è anche altro che riguarda un prete e, dunque, tutti noi come cattolici. Casi, entrambi, scabrosi e da verificare. E però la parola del presidente della Cei è subito rispettosa e precisa: «Grande dolore e vergogna». Mal comune? Sì: senza arrivare al pansessualismo alla Freud è vero che la sessualità riguarda ogni uomo e ogni donna che nasce in questo mondo. Proprio sabato su ciò "L'Osservatore" apriva con un bellissimo discorso di Benedetto XVI: sereno, aperto e di grande respiro. Ovviamente i giornali italiani " a parte questo " non ne hanno parlato: forse non se ne sono neppure accorti! Tornando a «dolore e vergogna» di cattolici e Chiesa, è però il caso di annotare che, guardando alle cose di questo mondo e anche di questi media, tutti (o quasi) siamo sommersi dal cinismo secondo il quale il vero aspetto negativo in queste faccende è il farsi "beccare"! Ma è anche il caso di prendere atto che, stesso giorno in cui le due notizie citate sopra campeggiano e fanno furore sui giornali e stesse pagine più dolorose che mai che ci riguardano come cattolici (p. es. "Repubblica", p. 23) leggo l'annuncio rinnovato e fermo: "Tolleranza zero del Vaticano" È stato Ratzinger a voler la linea dura" Il compito di tutelare i minori" collaborare con la giustizia" e ("Corsera", p. 18): "Bagnasco in udienza dal Papa nel giorno della controffensiva del Vaticano". Lo "scuotimento" dell'"anima" da parte di Eros, comune a tutti. può avere, e ha, diversi esiti. Senza moralismi, ci si può pensare seriamente.
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