Custodire e generare la vita come Dio fa con l'umanità
sabato 19 marzo 2022
Dio tocchi i cuori di tutti i padri, perché i gesti di un padre costruiscono il futuro dei figli, così come i gesti dei governanti gettano le basi del cammino dei popoli e delle nazioni. La figura di san Giuseppe, sposo e papà, ci spinge a riflettere su questo concetto allargato di paternità: come egli si prese cura di Maria e di Gesù, così oggi chiunque viva una forma di paternità, ovvero di responsabilità e guida nei confronti di qualcun altro, è chiamato a essere custode del tesoro che gli è affidato. Giuseppe nei racconti evangelici non è molto presente, eppure da sempre la sua eredità spirituale è particolarmente cara alla devozione popolare, che in lui scorge l'umiltà di chi porta avanti un compito altissimo e gravoso senza chiedere nulla per sé. Ecco il senso della paternità: cooperare con Dio per generare la vita attorno a noi. E così noi, come figli, sappiamo che nell'abbraccio sicuro di quel Padre possiamo trovare rifugio, accoglienza e protezione da tutte le intemperie della vita.
Altri santi. San Giovanni, abate (VI sec.); beato Marcello Callo, laico martire (1921-1945).
Letture. Romano. 2Sam 7,4-5.12-14.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24.
Ambrosiano. Sir 44,23g-45,2a.3d-5d; Sal 15 (16); Eb 11,1-2.7-9.13a-c.39-12,2b; Mt 2,19-23.
Bizantino. Eb 10,32-38; Mc 2,14-17.
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