giovedì 27 aprile 2023
Fate meno gli schizzinosi, giovanotti. Siete laureati? Vi siete spaccati le meningi sui libri per anni e attinto alle risorse economiche della famiglia, ma non trovate il lavoro per il quale avete studiato? «Bisogna che si tolgano la giacca, si rimbocchino le maniche e accettino di stringere bulloni o tornare a coltivare la terra». È l’appello stizzito di qualche vegliardo alla gioventù italica fannullona? No, è l’aspra critica della Lega della gioventù comunista ai giovani diplomati e laureati in Cina, dove la disoccupazione nella fascia d’età tra i 16 e i 25 anni ha superato il 19 per cento. Lo racconta Guido Santevecchi sul “Corriere” (24/4). Il titolo, «La Cina ora consiglia ai laureati senza lavoro di fare gli ambulanti», allude a «una lunga serie di interviste con laureati che hanno trovato soddisfazione economica in impieghi che non richiedono la loro qualifica accademica» andate in onda sulla rete Cctv. Osserva Santevecchi: «Quella dei venditori ambulanti è una grande tradizione cinese». Conferma la “Repubblica”: «Cina, non c’è lavoro per i neolaureati ma il partito accusa: “Pigri e arroganti”». Gianluca Modolo scrive che l’eroe – si fa per dire – di molti giovani cinesi è «Kong Yiji, lo studioso diventato mendicante, erudito ma ridotto in povertà, personaggio creato nel 1919 dalla penna magnifica di Lu Xun, uno degli scrittori più popolari della letteratura mandarina moderna». E i giovani italiani? Pigri e schizzinosi pure loro, ci raccontano spesso. Ma anche no, a dimostrazione della complessità – un nostro leit motiv – del mondo giovanile. Poche pagine più in là sulla stessa “Repubblica” Francesca Santolini racconta la bella storia di Gagliano Aterno, in provincia dell’Aquila, «un paese di circa duecentocinquanta abitanti arroccato nella parte sud della catena montuosa del Sirente, lontano dagli itinerari turistici dell’Abruzzo». Titolo: «Il borgo salvato dai giovani attivisti. “Così costruiamo una eco-comunità”». Qui Raffaele Spadano, «antropologo abruzzese di ventotto anni, ha creato un vero e proprio laboratorio sociale». Si tratta di ripopolare e lavorare negli spazi appenninici più colpiti dal decremento demografico. Un’ottima opportunità per i giovani italiani non schizzinosi. E per i giovani cinesi? Ci sarà bisogno di ambulanti laureati a Gagliano Aterno? © riproduzione riservata
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