giovedì 23 dicembre 2021
Non ci resta che rivolgerci alle stelle. È lassù che si decidono i destini di chi sta quaggiù, senza ironia. Altrimenti non sarebbe accaduta questa singolare congiunzione astrale-giornalistica. Il "Corriere" (18/12) pubblica l'intervista di Stefano Lorenzetto a Massimo Celada, «fisico cibernetico e astrological coach», un passato nella Nato. Clienti? «Circa un migliaio, incluse tre aziende. Una ventina sono alti dirigenti». Il giorno dopo la "Repubblica" (19/12) affida a Dario Cresto-Dina il compito di interpellare Marco Pesatori, quattro o cinque mestieri: «Ho pubblicato una quindicina di libri (…), sono una macchina produttrice di oroscopi», infine «i counseling sulle forme simboliche dell'immaginario personale, in cui uso il punto di vista astrologico. E qui mi fermo per non annoiarvi». Tiene «corrispondenze astrologiche con scrittori, artisti, diversi attori e registi, molti psicanalisti, qualche politico, qualche musicista e qualche grande imprenditore. Nomi non ne faccio». Pesatori si rammarica che «in Italia siamo molto molto indietro. Il trionfo dell'ignoranza. Basta vedere come trattano l'astrologia televisione e radio. L'astrologia è cultura, non è roba per astrologi» (testuale, non è un refuso).
E Celada? Che cosa fa esattamente l'astrological coach? «L'allenatore dei manager. Li seguo nella carriera, li aiuto con l'astrologia a prendere le decisioni giuste». Lorenzetto lo... consulta perché «aveva previsto la pandemia con sette anni di anticipo». E adesso? Reggiamoci forte: «Il peggio deve ancora arrivare. "Da febbraio a maggio, l'indice ciclico planetario raggiungerà il culmine della negatività, una situazione che mai più si ripeterà nel corso di questo secolo. Ma da giugno cominceremo a uscirne"». Chi ha un bunker antiatomico è avvisato: o lo usa adesso o mai più. Celada e Pesatori hanno avuto in dono natalizio un'intera pagina a testa. Devono avere le stelle molto, molto favorevoli (ah, lo scudetto lo vince l'Inter, garantisce Celada).
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