giovedì 25 aprile 2013
Ieri qui la forte parola di Papa Francesco: non si può «vivere con Gesù senza la Chiesa». Sempre ieri su "Repubblica" – pp. 1 e 46, "Cultura": "Il Vangelo senza la Chiesa secondo l'eretico Martinetti" – per Massimo Cacciari Piero Martinetti afferma che San Paolo, e «ancor più il Vangelo di Giovanni divinizzano Gesù» e «le Chiese ne continuano l'opera» facendone un idolo che «relega completamente nell'ombra il Dio di Gesù, il Padre Celeste». Due prospettive in radicale alternativa: Gesù Figlio di Dio e Salvatore presente e coessenziale alla sua Chiesa? O Gesù solo uomo tra gli uomini, dotato di "saggezza" suprema, che non istituisce la Chiesa come realizzata in 20 secoli, ma «una Chiesa spirituale… successione di spiriti che hanno attraversato il mondo umili e miserabili come lui e i suoi discepoli», da Marcione (I e II secolo) fino a Kant con «un annuncio razionale» che dà senso «spirituale» alla vita grazie al «comandamento dell'amore per tutti»? Per fortuna Cacciari conclude chiedendosi se questa riduzione del cristianesimo a «ideale etico» e senza «ogni elemento dell'esperienza religiosa» non voglia dire l'estremo tradimento dell'Annuncio cristiano e la sua «"traduzione" in religiosità etico-filosofica o, peggio, in "cultura"». Già: così Gesù evapora in annuncio di saggezza etica con tanti concorrenti prima e dopo, per esempio da Buddha a Socrate e fino a Kant, e la Chiesa non ci unisce al Figlio di Dio morto e risorto, ma è un'agenzia di buoni costumi: tra tante. Con tutto il rispetto per Martinetti, un vuoto pneumatico, senza "Pneuma" che è lo Spirito Santo, che invece ci è donato – dice Francesco – proprio in questa Chiesa, quella di Pentecoste, fondata su Gesù, Figlio di Dio e salvatore unico che già qui chiama tutti a pienezza di vita e poi salvezza eterna. Ben altra cosa!
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