Compagno e maestro per gli ultimi di Napoli
mercoledì 11 maggio 2022
I testimoni del Vangelo camminano lungo le strade del mondo, condividono con l'umanità gioie e speranze, sofferenze e ferite. Ma sanno anche fermarsi agli angoli della storia, lì dove vivono gli emarginati e gli “ultimi”. Così fece san Francesco De Geronimo, che entrò nel cuore della Napoli del XVII e XVIII secolo. facendosi compagno di tutti coloro che vivevano ai margini, lontani dalla “grande storia”. Nato nel 1642 a Grottaglie (Taranto) in una famiglia benestante, fu affidato da giovane ai padri Teatini, grazie ai quali ebbe la possibilità di compiere i primi studi e di partecipare alle loro missioni popolari. Continuò poi il proprio cammino tra i Gesuiti. Nel 1665 andò a Napoli, dove studiò diritto e teologia; l'anno seguente fu ordinato sacerdote. Infine, nel 1672 pronunciò a Lecce i primi voti. Nel 1682 fece la professione solenne a Napoli, che fu per lui il principale campo di apostolato: si dedicò alle missioni popolari, predicando anche in mezzo alle prostitute o portando il messaggio di Cristo ai carcerati, ai portuali, agli ammalati. In 40 anni di attività si fece amare dal popolo come un padre e un amico. Morì nel 1716 ed è santo dal 1839.
Altri santi. Sant'Antimo, martire (III sec.); san Matteo Le Van Gam, martire (1813-1847).
Letture. Romano. At 12,24-13,5; Sal 66; Gv 12,44-50.
Ambrosiano. At 10,23b-33; Sal 97 (98); Gv 7,40b-52.
Bizantino. At 14,6-18; Gv 7,14-30.
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