sabato 16 luglio 2016
Spropositi: talora inavvertiti e in collana con pensieri giusti e apprezzabili. Esempio: "Libero" (14/7, p. 1 e interno): «Rilanciare gli Oratòri per ripulire i cervelli». Vittorio Feltri, uno che – anche quando non condividi – sa scrivere, ricorda agli smemorati l'importanza degli Oratòri per la vita reale di tanti italiani nel passato, ma anche nel presente che vede una loro ripresa: «Oggi sono circa 8.000»! Perfetto e anche coraggioso, con l'aria che tira quasi ovunque. Ma ecco che arriva lo sproposito: stesso "Libero" (p. 19) con titolo pensato - «Sempre più bimbi ai Don» - leggi che «sono 2,5 milioni i giovani iscritti» questa estate alla vita degli Oratòri, e poi che di essi «l'idea l'aveva avuta San Giovanni Bosco». Beh! San Filippo Neri fondò i suoi "Oratoriani" proprio per i ragazzi di Roma tre secoli prima! Sproposito in compagnia. Due giorni prima su "Repubblica" (p. 24) Michele Serra riferendosi alla vicenda di Fermo apprezza giustamente l'opera di don Vinicio Albanesi, rimprovera questi tempi per «un uso così sciatto (...) del disprezzo, della parola greve e menefreghista (...) che ognuno sbatte in faccia all'altro» e invoca: «Proviamo a ritrovare rispetto». D'accordo? Bel proposito, certamente, ma tu ricordi che proprio dalle parti sue ebbero origine tante pagine – "Tango", "Cuore" e dintorni – che deridendo e dissacrando tutti i valori hanno dissolto buona parte della "cultura sociale" della Sinistra tradizionale. Uno sproposito, da non ripetere. Chiudiamo in... gloria. "Il Tempo" (11/7, p. 1): per il prof. De Mattei il Papa il giorno prima all'Angelus ha difeso gli immigrati, «prossimo» da amare ed accogliere, ma «ha taciuto sul massacro dei cristiani nel mondo», nell'occasione le vittime del Bangladesh. Ecco il rimprovero: «Francesco pensi ai veri perseguitati»! Dal Concilio in poi, per De Mattei tutto uno sproposito.
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