domenica 7 giugno 2009
Fede e scienza? Letto qui ieri che Darwin concludendo solenne "L'origine della specie" ricordava formalmente" "il Creatore"! Pio XII già nel 1951 affermò la possibile convivenza, ma tanti ancor oggi strillano il contrario senza sapere, o peggio con truffa voluta sapendolo, che contraddicono Darwin stesso. Perché la "vulgata" volgare resiste: tra fede e scienza non può esserci pace. Grande esempio è l'eterna fisarmonica su Chiesa e Galileo. Nel 2000 Giovanni Paolo II chiedendo perdono dà sostanziale ragione allo scienziato pisano, e quindi "chiude" il caso, ma persino "Il Sole 24Ore" (10/5, pp. 38 e 39) per l'annuncio del grande Convegno internazionale sul tema, organizzato e svolto in sede cattolica, titola a tutta pagina: "Galileo, il caso è riaperto". Messa così è un falso. Non basta. Lì sotto " "In nome della fede. Istruzioni per denigrare la scienza" " Massimo Bucciantini illustra come significative anche per oggi le bigotte follie contro Galileo del povero Monaldo Leopardi, padre del grande Giacomo, e a chiudere le due pagine ecco Annibale Fantoli su "Le buone intenzioni di Wojtyla": insomma, fin dal titolo, per chiudere il caso ci vuol altro. Spocchia laica pregiudiziale e immarcescibile di chi se sente "fede" si gira dall'altra parte. Esemplare sul "Giornale", il giorno dopo l'annuncio del "Sole" (11/5, p. 19) il proclama del "Cicap", allegra compagnia di giocherelloni che in nome delle loro scienze spesso anche in Tv compiacenti cantano il requiem alle religioni, tutte e senza sfumature: "Cerchi nel grano? Caso chiuso. Ora tocca a San Gennaro"! Chissà che terrore, a Napoli!
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