mercoledì 24 novembre 2010
«L'insuccesso gli ha dato alla testa»: così Ennio Flaiano degli autori di scempiaggini. Ieri ne campeggiava una a firma Luca Telese, quarantenne rampante, negli anni dal "Giornale", ora dopo "Sky" anche a "La7" e al "Fatto". Sua apertura con titolone: «Tolgono ai bimbi disabili e danno alle scuole private». Dura accusa a Tremonti: ha rapinato «i disabili» dando «245 milioni in gentile omaggio alle scuole private»! Che dire? Perla di ignoranza e menzogna da pregiudizio. Infatti un giornalista serio deve sapere. Primo: che dal 2000 per legge approvata dal Parlamento su proposta del ministro Berlinguer (Governo Prodi) quelle che lui chiama «scuole private» sono parte dell'unico sistema scolastico pubblico italiano. Secondo: che mai la destinazione di fondi dello Stato alle scuole «non statali» è stata vietata in Italia: cfr. Costituzione, art. 33 e immediato emendamento Corbino approvato alla Costituente il 21 aprile 1947. Terzo: che «i 245 milioni» non sono «regalati», ma restituiti alle «pubbliche non statali» dallo Stato che le aveva messe in agonia "tagliando" incredibilmente il 47% di un contributo fermo da dieci anni. Uno Stato che anche quest'anno destina giustamente 42 "miliardi" (Nb: miliardi!) alla scuola pubblica statale. Quarto: che a conti fatti con le scuole non statali lo Stato ogni anno risparmia più di 6 miliardi di euro: se quelle non esistessero, dovrebbe spenderli. E quanto al ricorso alla "pelosissima pietà" per i «bimbi disabili» sappia, Telese, che oggi nelle scuole per l'infanzia dette da lui «cattoliche» la percentuale di bimbi disabili è analoga e forse anche un po' superiore rispetto alle scuole statali (attorno all'8,5%). Quindi lo Stato non «toglie», ma «restituisce» anche ai bimbi disabili. E allora, anche il successo può dare alla testa.
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