martedì 10 dicembre 2019
Eccessi, tra voluti e incoscienti. Quest'ultimo ieri (“Libero”, p. 4) nel titolo con due annunci: «Morto Terracina, era stato ad Auschwitz». Beh! Un «era stato» perlomeno infelice: ad Auschwitz «sono stati» tantissimi dagli anni 40 del Novecento in poi, non tutti allo stesso modo: quello di Terracina e di qualche milione di ebrei è stato speciale! Inavvertenza? Capita ieri anche su “Repubblica”, p.18) per un altro annuncio: «La scalata di Tagle ai vertici vaticani. Sarà il “Papa rosso”»! A parte “la scalata”, che fa pensare a una sfida sulla Cupola michelangiolesca, il termine “Papa rosso” dice che Louis Antonio Tagle diventa “Prefetto di Propaganda Fide”, cui nel linguaggio corrente si dà il titolo di “Papa rosso” perché il “Papa bianco” è successore di Pietro e il “Papa nero” è il Padre generale dei Gesuiti. Ce n'è di tutti i colori! Sulla doppia nomina torna ieri anche “Il Messaggero” (p. 15): «Vaticano, il Papa lancia il cardinale Tagle, un filippino a capo di Propaganda Fide». Dopo l'annuncio della nomina si parla dell'incarico dato al suo predecessore, cardinale Filoni, con «il compito quasi impossibile di togliere dalla naftalina e dalla polvere l'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme fondato da Goffredo di Buglione ai tempi delle crociate». In realtà Goffredo di Buglione è personaggio dell'XI secolo, mentre l'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha tracce nella storia solo tre secoli dopo. Piccoli particolari che servono in pagina ad arricchire di colore l'evocazione di eventi e personaggi. Sempre “Messaggero”, stessa firma, la figura di Tagle «per il suo stile di vita sobrio (...) uno che girava in bicicletta, che riusciva a trascinare le folle (...) ma soprattutto un alleato (del Papa, ndr) che ha condiviso da subito con entusiasmo la visione (...) rivolta all'Asia, che è il vero grande bacino di anime del pianeta». Simpatica e colorita!
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