Ecco Zorro e i suoi derivati (anche senza Don Diego)
giovedì 23 gennaio 2025
Qualcuno sui social con ironia ha
commentato che all’insediamento di Donald Trump alla casa Bianca, la moglie Melania, con quel cappello calato sugli occhi, sembrava Zorro. Certo è che in una cerimonia bruttina dal punto di vista televisivo, la cosa che più si notava era proprio il copricapo a falda larga della first lady. Che poi fosse simile a quello dell’eroe mascherato è una boutade, anche se Zorro è tornato effettivamente di gran… moda. Infatti, dopo la serie francese disponibile sulla piattaforma Paramount+ (scritta da Benjamin Charbit, Noé Debré e Emmanuel Poulain-Arnaud, diretta da Jean-Baptiste Saurel e Emilie Noblet, interpretata dal premio Oscar Jean Dujardin e da un cast internazionale), ecco su Canale 5 la serie spagnola Amore e vendetta - Zorro, conclusasi martedì sera con una sorta di maratona e tante sorprese, forse troppe, rispetto al personaggio immaginario, difensore dei più deboli e delle popolazioni indigene, creato nel 1919 da Johnston McCulley con il romanzo La maledizione di Capistrano e poi trasposto più volte in cinema e in tv già dal 1920. In quest’ultima versione si parte addirittura con la morte di Zorro a cui non segue un flashback. Insomma, Zorro nella narrazione televisiva muore davvero, ma dietro la maschera, anziché Don Diego de la Vega come vuole la tradizione, si nasconde un nativo americano. A Don Diego non resta che diventarne l’erede («scelto dagli spiriti»), anche se in concorrenza con Nah-Lin, la sorella del defunto cavaliere mascherato della prima ora. Per il resto, al di là del volere inizialmente vendicare l’uccisione del padre, anche Zorro/Don Diego (interpretato da Miguel Bernardeau) si batte per la giustizia, pronto, in nome della comunità, a sacrificare anche il suo amore per Lolita (Renata Notni). Il problema è l’altro Zorro o più esattamente l’altra Zorro (Dalia Xiuhcoatl), che non la pensa o non agisce esattamente allo stesso modo. Ma la novità di questa rivisitazione non si esaurisce nella moltiplicazione degli Zorro, si allarga a un’associazione segreta e a un figlio illegittimo, fratellastro di Don Diego, per non dire dei mitici baffi nella circostanza spariti. Diverso è anche lo scavo psicologico sul protagonista, che mostra una complessità e persino a tratti un’insicurezza che non avevano i suoi predecessori cinetelevisivi. Non troppo diversi dalle precedenti trasposizioni sono invece i duelli (che a volte, anche per l’uso del rallentatore, sembrano più dei balletti), i perfidi antagonisti, i colpi di scena, i passaggi segreti, il nascondiglio, il fedele servitore muto Bernardo e il cavallo Tornado. Da notare, infine, che il titolo originale, anche in questa variante ispanica ideata da Carlos Portela, era semplicemente Zorro. Alla versione nostrana è stato premesso Amore e vendetta in linea con le soap, soprattutto turche, che da tempo affollano Canale 5. © riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: