giovedì 18 gennaio 2018
Medaglia. Carlo Conti intervistato sul “Corsera” (13/1) da Aldo Cazzullo parla anche della sua fede, e così dell'aldilà: «lo immagino come un posto in cui chi si è comportato bene può aiutare le persone rimaste sulla terra». Lui non saprà – e mi farebbe piacere lo sapesse – che Teresa di Lisieux, Santa, protettrice delle Missioni nel mondo e Dottore della Chiesa, al termine della sua vita disse lucidamente: «Voglio passare il mio Cielo a fare del bene sulla Terra!» Una gradevole sorpresa! Sgradevolissima invece – è il rovescio – quella riservata dal Supplemento “Domenica” del “Sole 24Ore” (14/1) dove torna a infuriare Gilberto Corbellini – già in passato qui più volte ricordato per il suo integralismo comunque e sempre antireligioso, ricordo solo – tra tanti possibili esempi – quando sostenne (cfr. qui 25/2/2009) che Benedetto XVI indicava «la scienza come un pericolo per l'umanità»: un falso smaccato! Stavolta a proposito delle obiezioni alla recente legge sul fine vita scrive che esse comporterebbero un grave costo «a carico del servizio sanitario e dei parenti» e «un business per numerose strutture a gestione religiosa», e quindi per sostenerle «ci vuole una dose non comune di cattiveria e di egoismo, che accomuna quasi sempre religiosi e familiari, per costringere degli esseri umani a entrare e rimanere in una condizione mentale grigia e sconosciuta»... Che dire? Che giustamente persino “L'Osservatore Romano” (15-16/1) è stato costretto a protestare per la «perdita della razionalità» che scade «nel giudizio e nell'attacco ideologico». Accuse infondate e, infatti, generiche nell'obiettivo – dove, quando e chi, nomi e cognomi, farebbe business in materia? – ma brucianti nel metodo e nell'insulto ideologico servono solo a muovere gli affetti, oscurando la realtà viva e dolorosa, ma anche carica di “cura” e servizio, di donazione e di speranza: anche eterna.
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