martedì 16 luglio 2019
La canzone esordiva così. «Questa storia delicata che vi voglio raccontare, mi diranno che è inventata, non lasciatevi incantare: è la storia di una vita che era appena cominciata, è durata poche ore ed è subito finita». Correva l'anno 1989 e il cantautore proseguiva senza mezzi termini: come ci si aspetta da una vera canzone di denuncia. «Era appena cominciata la sua strada, ma qualcuno l'ha aspirata come fosse un fil di fumo: la sua vita ha preso il volo, è pazzesco, una follia… Da quando esiste il mondo, c'è la legge del più forte e il piacere di un istante lo baratti con la morte: se qualcuno dà fastidio lo cancelli, come un segno di matita. Una legge fatta apposta ti nasconde dietro un dito, tu puoi farlo punto e basta: e l'arroganza verso chi non può reagire, del misfatto aumenta l'uso, costa poche lire. Certamente è un bel fastidio, meglio alzare un po' la radio: ma è impossibile capire come un atto che è d'amore si trasforma in urlo di dolore… Questa storia molto amara che ho finito di cantare, vi diranno che è sbagliata: non lasciatevi ingannare…». Il brano osa denunciare l'aborto: avete capito bene. E naturalmente l'autore, Nico Fidenco, di "Direzione vietata" non vendette un milione di copie. Quelle, da noi, si vendono semmai con "Legata a un granello di sabbia".
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