mercoledì 8 marzo 2017
Domani a Bruxelles si riunisce la piattaforma dell'Ue per l'alimentazione, l'attività fisica e la salute. È un forum che raggruppa diverse organizzazioni a livello europeo, dall'industria alimentare alle associazioni di tutela dei consumatori, impegnate a contrastare le tendenze negative in campo alimentare. E una gran parte dei lavori sarà dedicata all'alimentazione dei bambini. E questo – vien da sottolineare – dopo aver letto che l'Italia è un Paese sempre più vecchio, con record di ultrasettantacinquenni come in Germania e Giappone, mentre la media dell'età del pianeta è di appena 30 anni: solo in Africa il 60% degli abitanti è sotto i 24. Questi dati dovrebbero far riflettere sul futuro, ma anche sui motivi di un'aspettativa di vita più alta in certi Paesi, fra cui il nostro. Il forum darà certamente qualche risposta, anche se preoccupa non poco la traduzione inglese dei semafori verdi o rossi, che mettono al bando alcuni cardini della dieta mediterranea, mentre salvano una serie di bibite gassate, ma senza zucchero. La sintesi spinta, a volte, crea paradossi, mettendo al bando un prodotto indipendentemente dalle quantità consumate, solo per la presenza di un dato ingrediente riferito a sali, zuccheri e grassi. Ma alcuni giornali si comportano come il semaforo, giacché per sintetizzare un concetto usano titoli killer. Ieri un quotidiano titolava: «Il cibo spazzatura uccide sei persone al minuto». Peccato che nello scritto del professor Nicola Sorrentino questa statistica bizzarra non venga minimamente citata. E dire che il quotidiano in questione si chiama La Verità. Però in compenso ho letto due volte l'articolo, trovando elementi addirittura opposti a quelli del titolo: «In tema di cibo e salute ciò che conta è la scelta di un modello alimentare sano. Per cui un "errore alimentare" ogni tanto non compromette i nostri sforzi»... «Non è la bistecca che mangiamo saltuariamente, il dolcetto o la fetta di torta – dice ancora Sorrentino – che ci possono fare male».
Ecco cosa significa un parola chiara, l'opposto del semaforo inglese che mette al bando ingredienti generici contenuti nei cibi, ma è pure l'opposto degli allarmismi che tanto piacciono ai titolisti di articoli che forse non hanno mai letto. Detto questo, vien da chiedersi: quanti giornali dovremo leggere nei prossimi giorni per sapere quali conclusioni effettivamente arrivano dal forum di Bruxelles? E se alcune notizie non sfonderanno, potremo almeno chiederci perché o a chi si deve tanta omertà. Sarà banale, ma se il ministero della Salute comprasse una pagina su una dozzina di quotidiani e declinasse i 10 punti salienti delle risultanze del forum, farebbe un buon servizio all'informazione. Giusto per non annacquare la verità.
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