giovedì 23 maggio 2013
Diavolerie? Sì, e in pagine fieramente laiche. Ieri per esempio su “Repubblica” lancio in prima e seguito a p. 42, accanto alla solita incomprensione di Corrado Augias sulla scuola nell'art. 33 della Costituzione che da sempre – sostiene Malpelo – impiomba di ideologia antireligiosa ogni possibile sinistra italiana e così diabolicamente la seppellisce, ecco che – titolo: «Se anche il diavolo si trasforma in Show» – Francesco Merlo vuol dirci la sua sul fatto che domenica Papa Francesco ha dato una benedizione a una persona ammalata, e questa benedizione è parsa «un esorcismo». Non era così, come subito è stato precisato, ma Merlo – ovviamente uno specialista – coglie al volo il qui pro quo per offrirci una dotta lezione non solo di prudenza giornalistica, ricordandoci che smentire è come dare due volte la notizia, ma si allarga a maestro di costumi ecclesiastici e di teologia. Eccolo così impegnato ad informarci non solo che «questo Papa non ha neppure il fisico allucinato dell'esorcista» – e qui lui, per dirsi esperto ricorda il «Ciccio Ingrassia» – ma ad affermare che «teologicamente il demonio è… elemento fondante della Chiesa» e poi passeggia da manuale sulla fede di cattolici e ortodossi per giungere a una sua conclusione così veloce – testuale – «che manco la Ferrari di quel diavolo rosso di Montezemolo». Bellissimo! Dunque poveri noi, che eravamo rimasti all'idea che «elementi fondanti» della Chiesa fossero «la Pietra, Cristo, salito nella più alta regione del Cielo» (1Cor 10,4) e con Lui poi «gli apostoli e i profeti» (Ef 2, 20). Diavolo di un Merlo! Qui però, stracotto come l'Augias lì accanto, è con la coda “in pentola”. Peccato che come sempre manchi il coperchio!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI