domenica 14 giugno 2009
«Dialogo»! Qui (11/6, p 31 e 12/6, p 26) e sul "Giornale" (13/6, p. 27) si annuncia la stagione dei «Festival», «confronto e spettacolo», e qualcuno parla di «egemonia laicista da spezzare». Sì: negli annunci dei grandi giornali leggi cortei di nomi tutt'altro che cattolici, rare voci non laiciste e pochissime davvero cattoliche, quasi agnelli chiamati al proprio processo di arrostimento a fuoco più o meno lento. E allora? Giustamente qui Zaccuri: «Esserci, ma senza complessi»! Il vero dialogo è ascolto, sì, ma se l'altro le spara grosse e ingiustificate, è anche replica a pregiudizi e false sicurezze date per fatti. Mi è capitato di recente a Foggia, di fronte all'Odifreddi sempre «divertente», anche nel senso di perenne giocoliere delle «tre carte», e poi in Tv con Augias: ascoltare, ma se serve replicare, anche con fermezza e forza polemica. Ogni tanto qualcuno mi scrive o mi dice che no: «Non è carità»! Dipende. E ripenso a Tommaso d'Aquino, santo, filosofo, teologo e mistico, innamorato di Dio e della carità verso il prossimo. Concludendo il suo «De unitate intellectus contra Averroistas» " un capolavoro di scontro dialogico vincente " usa «senza complessi» queste parole forti: «Se qualcuno, gonfiandosi della sua scienza truccata, vorrà dire qualcosa contro ciò che ho scritto, non parli negli angoletti, né davanti a bambinucci che non sanno giudicare su cose così difficili. Abbia il coraggio di scrivere e troverà non solo me, l'ultimo tra tutti, ma molti altri che amano la verità, e che resisteranno ai suoi errori, o aiuteranno la sua ignoranza». Caspita, che bel dialogo!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI