Dalla radice dei santi il futuro oltre le rovine
venerdì 16 marzo 2018
L'abbiamo visto anche durante l'ultimo terremoto nell'Italia Centrale: i segni della fede in mezzo alle rovine danno speranza e alimentano le radici del futuro. È facile capire, quindi, perché nel 568 davanti all'invasione longobarda il patriarca di Aquileia Paolino, fuggendo verso l'isola di Grado, decise di salvare le reliquie di due dei santi più importanti per la comunità cristiana locale: Ilario e Taziano. Il loro martirio risalirebbe al 16 marzo 284, durante il regno dell'imperatore Numeriano che rimase sul trono tra il 283 e il 284. Il nome di Ilario, contenuto nel Martirologio geronimiano, coincide con quello del secondo vescovo dei catologhi aquileiesi, mentre Taziano era il "suo" diacono. Due figure fondamentali per la storia della Chiesa del Nordest e dell'Europa Centrale, "figlia" della Chiesa aquieleise.
Altri santi. Sant'Eusebia, badessa (VII sec.); san Giovanni de Brebeuf, martire (1593-1649). Letture. Sap 2,1.12-22; Sal 33; Gv 7,1-2.10.25-30. Ambrosiano. Feria aliturgica.
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