Così “Das Boot” va in fondo alla storia
martedì 8 gennaio 2019
La Rochelle fu l'ultima roccaforte francese a essere liberata dall'occupazione nazista. Il porto della città sull'Oceano Atlantico fu trasformato durante la seconda guerra mondiale in base strategica per i sottomarini tedeschi. È da lì che prende le mosse Das Boot, serie in otto episodi in onda dal 4 gennaio il venerdì in prima serata su Sky Atlantic, produzione originale di Sky Deutschland, ispirata all'omonimo romanzo di Lothar-Günther Buchleim nonché al film del 1981 U-Boot 96 di Wolfgang Petersen. Siamo nell'autunno del 1942. Il sommergibile U-612, prodigio dell'ingegneria germanica, è pronto per il viaggio inaugurale. Sta per affrontare un doppio conflitto: contro il nemico all'esterno e al proprio interno tra i giovani membri dell'equipaggio, incluso il nuovo comandante, Klaus Hoffmann (Rick Okon). I 40 uomini, tra cui il marconista Frank Strasser (Leonard Scheicher) cooptato all'ultimo momento, intraprendono la loro prima missione lottando con le condizioni anguste e claustrofobiche della vita sott'acqua. Le loro personalità sono spinte al limite, mentre le tensioni aumentano e i legami di lealtà vengono meno. Nel frattempo, sulla terra ferma, al porto di La Rochelle, la traduttrice della Marina tedesca, Simone Strasser (Vicky Krieps), sorella del marconista, entra in contatto con membri della resistenza finendo per rimettere in discussione le sue certezze a partire dalla fedeltà alla Germania nazista. Due vicende in parallelo, unite dai tormenti emotivi, dalle scelte per la sopravvivenza, dalla brutale realtà della vita durante la seconda guerra mondiale. La serie, diretta dal regista austriaco Andreas Prochaska, ha il pregio di raccontare attraverso gli occhi dei soldati tedeschi (e questo per la Germania non è scontato) storie di uomini soli, alla deriva, per denunciare il fanatismo cieco che spinge a un conflitto senza senso in cui combatti un nemico che spesso nemmeno vedi e se lo vedi può anche essere il tuo compagno di branda. Lo fa con precise ricostruzioni, con la cura dei dettagli, con momenti di azione, ma soprattutto scavando nei sentimenti e nella psicologia di personaggi costretti nell'angustia e nell'oscurità di un sommergibile, di un carcere o della latitanza.
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