venerdì 20 marzo 2015
Ho comprato tre libri, discussi, chiacchierati, in vetta alle classifiche. Ho comprato la scrittura di tre autori famosi.Di Amos Oz conosco diversi libri, amo il suo paese e, al riguardo, il mio sguardo è più benevolo, più compassionevole e misericordioso del suo. Non avessi patria sarei tentato dal Negev nel sceglierne una e la città in cui abita: Arad è, con Dimona e contro ogni logica, un posto dove ricominciare. L'ho sentito, come una ferita nella carne, nei pochi giorni che vi ho trascorso; nessuna ragione, è l'esatto contrario di ciò che ho sempre pensato,non basterebbe una vita a capirne il perché.Di Emmanuel Carrère non ho letto niente; ho letto un profilo entusiastico e diverse recensioni di suoi lavori. “Limonov”, personaggio borderline e custode di una idea di madre Russia in qualche modo ci lega ma, dubbioso che a raccontarlo potesse essere un francese parigino ricco colto e sprezzante, ho lasciato perdere; ce ne fosse motivo farei presto a rimediare.Di Houellebecq lessi il primo romanzo, evento di una cultura che ancora mi permeava ma da cui cominciavo ad essere infastidito: la Francia professoressa più che maestra di libertà infinite. Poco dopo l'inizio ero annoiato e cominciò il fastidio e lo gettai. Dovrei ringraziarlo, ha contribuito al mio riposizionamento.
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