mercoledì 5 dicembre 2007
«Situazione non buona»! Così ieri per Alessandro Calvi ("Riformista"), direbbe Celentano della realtà politica italiana. Vale anche, e di più, per tutto ciò che non è terra-terra. Benedetto XVI ricorda ai cattolici l'importanza della speranza cristiana e subito piovono strilli "laici" offesi: scrivendo che l'uomo ha bisogno della salvezza, che viene pienamente da Gesù Cristo, offenderebbe chiunque non crede in Cristo Salvatore! Non solo: ripresentare l'attualità della fede cristiana in armonia con la ragione, significhereb-be disprezzare tutta "la modernità" post-illuministica che ha messo Dio fuori gioco, regredendo al Medioevo e ciò proverebbe che è " titola domenica Scalfari su "Repubblica" " "Il Papa che rifiuta il mondo moderno"! Non solo: siccome il Vaticano II ha accolto la modernità, allora questo Papa non solo dimentica, ma cancella e rinnega il Concilio. Più raffinato ancora: se il Papa dice che la ragione è realtà di conoscenza valida " per la Chiesa cattolica questa è "verità di fede" fin dal Vaticano I ", ma osa aggiungere che la fede è un supplemento necessario alla "salvezza eterna", subito quelli che alla "salvezza eterna" non credono e neppure la desiderano, strillano di sentirsi offesi. Da manicomio" Con ciliegina finale: ieri, sempre "Riformista" (p. 1), Franceschelli canta «la saggezza laica mai ideologicamente ostile alla testimonianza della fede». Davvero? Dal 1789 in poi, col Terrore e il culto della Dea ragione, e fino agli anni in cui gli ateismi di regime, neri e rossi, hanno fatto milioni di vittime cercando di cancellare ogni Chiesa, nessuna ostilità? Ragioniamoci meglio.
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