Come tifare ai mondiali su base confessionale
domenica 1 luglio 2018
Chi, per ovviare all'assenza della nazionale italiana ai mondiali di calcio, volesse consolarsi esercitando il proprio tifo su base confessionale, potrebbe contare sulle news del sito “Churchpop”. Si tratta si una testata della possente rete americana Ewtn; si definisce «un brand dedicato alla cultura cristiana presentata in modo divertente, informativo e ispiratore». L'edizione in lingua italiana ha presentato, lo scorso 15 giugno ( tinyurl.com/y935kurl ), «sei giocatori cattolici che giocheranno in questo mondiale», ma due di loro militano in squadre eliminate nella prima fase: Jakub Blaszczykowski (Polonia), che legge la Bibbia ogni giorno ed era ambasciatore alla Gmg di Cracovia, e Keylor Navas (Costa Rica), che vive il proprio lavoro come una missione. Sono invece ancora in campo Andrés Iniesta (Spagna), che nel 2010 aveva promesso di celebrare la vittoria della sua squadra con un pellegrinaggio (ovviamente a Santiago de Compostela), e Javier Hernandez (Messico), che prega in ginocchio prima dell'inizio delle partite. Ai quali si può aggiungere certamente, seguendo un successivo post di “Churchpop” ( tinyurl.com/yc9vrvbq ), Romelu Lukaku (Belgio), colto dalla telecamera mentre ringrazia Dio contemporaneamente a Fidel Escobar (Panama), alla fine della partita che li ha visti avversari (detto per inciso: il loro è lo stesso Dio, le Chiese cui appartengono sono diverse; ma non credo sia questo il motivo per il quale pregano dandosi le spalle). Poi c'erano Lionel Messi (Argentina), «cattolico impegnato» che può contare sul tifo del connazionale papa Francesco, e Antoine Griezmann (Francia), che porta tatuaggi raffiguranti Gesù e alcuni rosari. Purtroppo il calendario li ha posti l'uno contro l'altro già agli ottavi, e si sa come è andata a finire. Restano comunque 12 squadre, più di 250 giocatori contando anche le panchine. Ci sarà pure qualche altro cattolico...
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