sabato 7 settembre 2002
Due soli giornali, ieri, "aprivano" - titolo grande di prima pagina - con l"attentato alla Cisl di Pisa. "Unità": "Inizia la brutta stagione: a fuoco la Cisl". E commento: "Vogliono colpire i lavoratori". "Libero": "L"autunno di fuoco è cominciato". E commento: "Nel mirino dei terroristi uno dei due sindacati che hanno firmato il patto sul lavoro". Stesso titolo, commenti diversi. Sappiamo così che la Cisl ora anche per "L"Unità" rappresenta i lavoratori. Ma non erano, i cislini, Pezzotta in testa, per settimane e mesi i "traditori" che avevano firmato il "patto scellerato"? Magiche fiamme: una Cisl spenta "tradisce", accesa "rappresenta i lavoratori". Per "Libero", invece, la Cisl non rappresenta la classe operaia - si sa che è andata in paradiso da tempo - ma si identifica nel fatto che "ha firmato il patto" col Governo. Fossi un cislino proverei fastidio in ambedue i casi. Voltiamo pagina: sull""Unità", sabato scorso, si scrive della povera Amina, la nigeriana condannata alla lapidazione, si rievoca l"incontro di Gesù con l"adultera (Giovanni 8), e Luciano Canfora ricorda benigno "le parole di questo grande rivoluzionario anarchico, reso feticcio inerte ma poco imitato dai suoi seguaci cristiani". Sono parole - aggiunge - che "avrebbero dovuto tornare alla mente", ma per lui nessun cristiano ha gridato, perché in "imbarazzo" di fronte alla libertà. Conclusione sprezzante: "forse Amina doveva abortire per far contenti cattolici, islamici ecc"?" Un bel fascio di insensatezze. Ma pensa, Canfora, a quel che sta per scrivere? E poi lo rilegge? Difficile ipotesi. Uno sforzo impari...
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