Chi era Gesù? Così la risposta è arrivata fino a noi
giovedì 25 aprile 2024
Quando ascoltiamo un racconto affascinante che ci colpisce al cuore, sentiamo in modo naturale l’esigenza di raccontarlo a qualcun altro. E, se nel tempo quel racconto rischia di perdersi, decidiamo di fissarlo in qualche modo. Per questo i discepoli di Gesù decisero di mettere in forma scritta l’annuncio che era stato loro affidato. E tra coloro che misero nero su bianco tutta la vicenda di quell’uomo di Nazareth, morto e risorto, ci fu san Marco, il cui Vangelo, in particolare, fu scritto proprio per rispondere alla domanda sull’identità di Gesù. Un testo che molto probabilmente era rivolto a fedeli provenienti dal paganesimo. Gesù era il Messia, il Figlio di Dio, e per questo ciò che lui aveva compiuto e annunciato aveva un valore universale da consegnare al futuro. Secondo molti studiosi quello di san Marco fu il primo Vangelo a essere scritto, forse attorno all’anno 65 o al 70 a Roma, anche se l’identità dell’autore non è così certa. La tradizione ci dice che Marco sarebbe stato nipote di Barnaba, oltre a essere uno stretto collaboratore sia di san Pietro che di san Paolo. Di origine ebrea, nato forse in Palestina o a Cipro, dopo la morte di Pietro non si hanno più sue notizie. La Chiesa orientale lo identifica con il fondatore della Chiesa di Alessandria d’Egitto, dove sarebbe morto, forse martire. Le sue reliquie, poi, sarebbero giunte a Venezia nell’anno 828. Altri santi. Sant’Aniano, vescovo (I sec.); san Giovanni Piamarta, sacerdote (1841-1913). Letture. Romano. 1Pt 5,5-14; Sal 88; Mc 16,15-20. Ambrosiano. 1Pt 5,5b-14; Sal 88 (89); 2Tm 4,9-18; Lc 10,1-9. Bizantino. 1Pt 5,6-14; Lc 10,16-21. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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