Dietro al suo "rifiuto" la totale offerta di sé
mercoledì 19 maggio 2021
Rifiuto o totale offerta di sé? La rinuncia nel 1294 al Pontificato di san Celestino V, ovvero Pietro da Morrone, ha avuto diversi giudizi storici, il più famoso è di certo quello impietoso di Dante Alighieri. Ma oggi l'eredità celestiniana viene vista sotto una luce diversa e si guarda a questo Papa santo come a un uomo umile e saggio che si ritirò per non permettere ai cinici poteri politici del mondo di usarlo per fare i propri interessi. Era nato tra il 1209 e il 1215 in Molise e per un certo periodo aveva provato l'esperienza monastica benedettina; ben presto, però, Pietro aveva capito di sentirsi chiamato a un'esistenza da eremita. Il suo stile improntato alla radicalità, alla semplicità e alla bontà d'animo attirò numerosi discepoli: nacquero così gli Eremiti di San Damiano, i Celestini, poi approvati da Urbano IV. Il 5 luglio 1294 venne eletto Papa: la scelta del suo nome chiuse una fase di sede vacante lunga 27 mesi. Celestino V però si rese conto di non avere le risorse per tenere testa agli interessi politici in gioco e si dimise il 13 dicembre. Morì a Fumone, prigioniero, il 19 maggio 1296.
Altri santi. San Dunstano, vescovo (910-988); beata Pina Suriano, vergine (1915-1950).
Letture. Romano. At 20,28-38; Sal 67; Gv 17,11-19.
Ambrosiano. Ct 1,5-6b.7-8b; Sal 22 (23); Ef 2,1-10; Gv 15,12-17.
Bizantino. Atti 23,1-11; Gv 16,15-23.
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