martedì 11 settembre 2018
Quando Don Bosco ebbe l'intuizione dell'oratorio per i ragazzi più poveri e bisognosi, dovette affrontare diversi traslochi: ogni volta che trovava una nuova casa doveva poco dopo lasciarla per i motivi più diversi, fino a quando non si stabilì in un luogo in cui – un mattone alla volta – costruì la grande opera di Valdocco a Torino. «Anche noi abbiamo vissuto questa esperienza negli ultimi mesi a Catania – raccontano Nadia e Lorenzo, coppia di sposi responsabili dell'Oratorio salesiano "San Filippo Neri Nuovo" – costretti a lasciare per una diversa destinazione d'uso l'ambiente che per decenni ha accolto ragazzi, giovani e famiglie. Abbiamo chiuso il portone della sede senza sapere dove continuare l'attività, ma con il desiderio di essere ancora una comunità accogliente».
Di certo dare casa a un oratorio non è come trovare un appartamento in affitto. E dopo aver bussato a tante porte in giro per la città, i due sposi educatori hanno trovato ampia accoglienza e disponibilità nella parrocchia San Giovanni Apostolo ed Evangelista, non troppo lontano dall'istituto precedente. «In questi giorni ricominciamo le iniziative in favore dei giovani – continua la coppia – come voleva Don Bosco. Dovremo effettuare alcuni lavori di ristrutturazione per ospitare il nostro oratorio in spazi e cortili adatti, contiamo di poter inaugurare la nuova sede entro dicembre. Nel frattempo siamo ospiti dei locali parrocchiali, dove sono già riprese le attività di doposcuola, animazione in cortile, sport, scautismo, catechesi e formazione».
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