venerdì 28 settembre 2007
«Per chi suona la campana»? Ieri su "Repubblica" il "Direttore" lamenta che l'Italia allo sbando "perde peso in Europa e nel mondo", con un elenco delle sue miserie: 4 serate di Miss Italia, vertici di "una trentina di persone attorno a Prodi", invenzione della Brambilla, divisioni anche "sull'eredità di Pavarotti". A questi segni di malattia grave, però, lui aggiunge serio che questa Italia "dà ogni sera al Papa spazio sicuro nel suo maggior Tg". Un male che incide come gli altri? O forse di più: alla radice? Già: per chi suona la campana? Ci sono voluti gli strilli sguaiati di Grillo per svegliare le trombe della "corazzata 'Repubblica'", in mare da 31 anni, che pure ha con sé e dietro di sé almeno metà dell'Italia che conta? Possibile che seriamente si pensi al Papa come malattia del Paese? Mentre scrivo ascolto a Radio/Pannella, un "monologo" sulla "laicità" di parecchi "guru" reduci da sconfitte culturali e politiche di qualche secolo: piangono tutti a dirotto sul tema, ma nessuno è sfiorato dal dubbio che la campana suoni anche e soprattutto per lui. Ed io penso ad un collega - via: anche un amico! - da 50 anni "marxista" totale, che per decenni ha rimproverato la Chiesa di non adeguarsi al "progresso", che
allora era il "socialismo" trionfante all'Est"Ieri leggo a sua firma, nero su bianco, che non accettando eutanasia, aborto, manipolazione embrionale e Dico, ora "la Chiesa dice 'no' al corso della storia". La storia vista solo come fa comodo fa collezionare delusioni. A suon di campana: grande quella dell'89 e non ancora digerita, piccola ora quella di Grillo. Buona sveglia!
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