martedì 27 febbraio 2018
C'è un trattore nel cuore dell'Africa che parla italiano. Un sogno che è diventato realtà in una fattoria della diocesi di Bururi, in Burundi: promuovere un'agricoltura biologica usando i mezzi moderni. L'idea è stata quella di un sacerdote burundese, don Gratien Nihuyre, che per vent'anni ha prestato servizio pastorale nella diocesi di Chiavari, in Liguria, stringendo anche numerosi legami con una parrocchia di Padova, città nella quale ha frequentato l'Istituto di Liturgia Pastorale Santa Giustina. Poco prima di rientrare nella sua terra d'origine e di fronte al desiderio delle persone incontrate in Italia di esprimere con un dono la propria riconoscenza, don Gratien ha promosso una raccolta fondi per acquistare un trattore. Un dono insolito, ma che per la terra africana significava strumento di vita.
L'entusiasmo è stato contagioso: i parrocchiani liguri e gli amici veneti hanno iniziato a spargere la voce, organizzare cene di solidarietà, inventare iniziative per raggiungere l'obiettivo. In Burundi il 98% della popolazione vive di agricoltura e utilizza strumenti classici come la zappa. Il trattore, del valore di oltre 26mila euro, è stato acquistato grazie alle offerte raccolte tra Liguria e Veneto ed è oggi in funzione. «È un segno che ha restituito respiro alle persone di questa terra, finalmente si può realizzare qualcosa di importante – racconta il sacerdote –. Possiamo così ragionare sul nostro futuro, aiutando la popolazione a sviluppare nuovi metodi di coltivazione».
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