sabato 25 febbraio 2017
Gara al peggio: ieri in due corsie. Su “Repubblica” vignetta di Bucchi con dialogo: «E dove si svolgeranno le primarie? Dietro le Carmelitane Scalze». Allusione al travaglio (t minuscola!) del Pd, ma che c'entrano le Carmelitane? Un ordine di grande storia e tradizione con capolavori di umanità femminile di fede e amore universale: tra tante penso a Teresa d'Avila e Teresa di Lisieux. Il problema non è Dumas ma le religiose da sbattere nel titolo. E allora? Allora per qualcuno, quando non sa cosa masticare, “il dente batte” su religione e Chiesa. Un pretesto, ma fa pena. Niente altro su cui lavorare, pensare e ironizzare con la risaputa finezza vista spesso! In concorso, seconda corsia, anche l'intera pagina 18 del “Fatto”. Titolone: «Il più grande errore di Cristo: pensare ad essere uomo». Cinque colonne di bislaccherie ironizzanti e offensive: «E il Figlio disse al Padre. “Papà vorrei scendere un po' sulla Terra”. Dio corrugò la fronte. Era da un po' di tempo che quel figliolo lo preoccupava. Niente di grave in verità». Con ampio seguito. Gesù «Nacque già adulto. S'immerse nella vita terrena: donne, prostitute, feste, vino, hashish e anche qualche scappatina con...». Poi altre pesanti parole in libera uscita spacciate per amenità. Che dire? Che talora quando gli anni crescono e diminuiscono gli aggiornamenti, di cultura e un po' anche di consapevolezza, in qualche pagina torna sempre comodo far battere quello stesso dente di cui sopra e ci si attacca a Chiesa e religione con qualche pretesto esibito. Un vero peccato, non in senso catechistico, ma professionale, perché da anni sai che certi colleghi sono capaci di ben altro, e di più degno. E la cosa vale – singolare privilegio – sia sui giornali detti di destra sia su quelli detti di sinistra. Categorie superate, forse, ma che vanno ancora a braccetto in tante pagine: e non è un bel vedere!
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