giovedì 30 settembre 2010
Bizzarrie? Ancora sulla visita papale in Gran Bretagna, per esempio sull'incontro tra il Papa ed Elisabetta nel titolo del "Messaggero" (p. 1 e 16): «Joseph ed Elisabeth, gli ex nemici della seconda Guerra Mondiale». Verità, perché Germania e Inghilterra erano in guerra e loro «quando erano ragazzini erano per forza di cose l'uno contro l'altra», ma benigna forzatura sull'oggi nel vedere i due protagonisti ora «uniti sul medesimo fronte, nell'intento di frenare il secolarismo, combattere l'assenza di valori e il fanatismo religioso». Sull'impegno di Benedetto XVI non c'è dubbio, su quello britannico" magari fosse totalmente così" Diciamo un auspicio. Bizzarrie più forti? Talora i titoli la dicono lunga. Questo sul "Fatto" (17/9, p. 11) pare un capolavoro: «Niente doccia scozzese per Ratzinger che chiede scusa». Segue sommario: «A Edimburgo il Papa vede la regina e critica la Chiesa». L'ultima battuta luccica di soddisfazione: un Papa che «critica la Chiesa!» E il discorso va avanti con rievocazioni mirate fino agli anni 70, che in realtà non c'entrano niente. La conclusione però è fiammeggiante e premonitrice: «Oggi la sfida di Londra». In realtà, a cose fatte, non pare che quella «sfida» sia stata persa dal Papa. Lo abbiamo letto su tutti i giornali seri: il Papa «conquista», il Papa «commuove», «successo» del Papa. Questi i fatti, che dovrebbero valere più delle opinioni, e imporsi anche per "Il Fatto", salvo che sia malfatto, o disfatto, o contraffatto. In/fatti accorgersi dei meriti di un Papa solo dopo che è morto - come capita a qualche firma ora sul "Fatto" - per elencare meglio i presunti demeriti di quello vivo non è solo bizzarria"
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