giovedì 8 ottobre 2020
«L'enciclica... poderoso malloppo che meriterebbe di essere trattato dai giornali con un'attenzione non inferiore rispetto (...) ai libri di Fabio Volo»! Quanto è buono, lui, la nota ciliegina che campeggia sul "Foglio" (6/10, p. 1). Nel caso "es/acerbata". Si può dissentire dai Papi – come Dante Alighieri o Caterina da Siena – ma così è un insulto cercato con raffinata perfidia, ma col fiato corto. E ridicolo nel confronto dei testi. Altri... bassi-fondi? Ieri "La Verità" (p. 22) con la solita accusa, stavolta a firma Mario Giordano: «Il Papa biasima la proprietà ma ignora Cristo»! In realtà nell'enciclica Gesù figlio di Dio in cui «tutto è stato creato e sussiste» è centro su cui poggia tutto l'edificio della fraternità tra i figli di Dio anche nelle loro differenze storiche e ideali che non la negano, ma chiedono di convivere nella ricerca comune di quella fraternità che per quanto riguarda il dono gratuito e già annunciata dall'inizio dei secoli. Siamo alle solite: a ogni testo di Papa Francesco – stesse voci, vocine e vocione delle lamentazioni di oggi – l'accusa di "ignorare" Gesù Cristo, che in realtà nel documento è richiamato ben 129 volte! Questo per i "bassi-fondi", ma ora ecco, a firma per me amica da tanti anni, anche uno "sfondone". Su "Italia Oggi" (6/10, p. 11) Stefano Lorenzetto nella sua rubrica "Sotto a chi tocca", forse per qualche termine che l'ha sorpreso se la prende presentandolo come un servizio (di cronaca) con Mariolina Ceriotti Migliarese, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, grande esperta in servizio anche di adulti e coppie in difficoltà, che da due anni tiene su "Avvenire" la rubrica "L'alfabeto degli affetti" molto apprezzate dai lettori e collabora alle pagine delle Idee con analisi frutto della sua scienza, e conclude le frecciate con un gioco di parole di basso livello sulla nostra... testata. Amico Lorenzetto, cui sono personalmente anche grato, ma più amico ancora della realtà delle persone e dei fatti. Stavolta la... testata, o meglio la capocciata, è toccata a lui. Avanti lo stesso! Tutti fratelli.
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