sabato 13 luglio 2019
Ieri grande eco in pagina sulla tomba trovata vuota. All'origine una lettera anonima arrivata a Pietro Orlandi, che però è insensata, come spiega sul "Messaggero" (p.13) la collega Giansoldati scrivendo che per l'Orlandi la lettera pur anonima è «assolutamente attendibile», ma non è mai stata mostrata a qualcuno. Di più: come ammette lo stesso Pietro, la concessione dell'apertura pubblica della tomba è un segnale concreto di buona volontà. Leggi anche, però, che con la famiglia egli stesso ha «sempre rifiutato categoricamente di consegnarla ai magistrati vaticani» e «alla Segreteria di Stato per prendere visione... al fine di svolgere le indagini di prassi per verificare l'attendibilità della fonte». Con tutta la comprensione per il dolore della povera mamma di Emanuela, l'insensatezza di certi comportamenti è lampante: qualcosa non fila. Beh! A parte "Il Messaggero" in nessuna altra pagina tracce di questo assurdo... E quanto a insensatezza in pagina c'è altro. "Mutatis mutandis", ti sorprende sul "Foglio" (p.2) un ampio "saggio" di Marcello Pera su «La sofferenza insensata (proprio così! ndr) di un Occidente progredito, ma rimasto senza Dio». Sagge riflessioni a partire da un libro edito da Rubbettino sulla crisi del pensiero moderno – da Cartesio in poi – ove tutto diventa "fenomeno", cioè apparenza, che nega le sue radici storiche e in particolare quella greco-ebraico-cristiana che pure ha creato il mondo moderno. Giustamente sconsolato, Pera: «Quando si spegne la luce della fede, le ombre si allungano...». Che dire? Pagina sensata, ma arriva un finale sicuro: «È la condizione nostra di oggi. Ed è un dramma che lo stesso Magistero pontificio oggi contribuisca a spegnere la luce». E per finire "in riga" arriva l'accusa esplicita di «eresia»! Offesa insensata! Servirà a pagare il prezzo per essere su certe pagine, ma umilia chi la scrive e chi la pubblica!
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